• ChatGPT: roba da anziani digitali?




    Ho una confessione da fare: sono innamorato della tecnologia, ma di tanto in tanto, mi chiedo se non stiamo esagerando. Soprattutto quando si tratta del nostro caro amico ChatGPT. La verità è che sembra che oggi molte persone usino ChatGPT come una sorta di salvavita per il pensiero

    "Non so qual è la risposta? Nessun problema, basta chiedere a ChatGPT!" Sempre pronto a rispondere, sempre a portata di click. È come avere un mentore virtuale che sa tutto, giusto? Ecco il mio dubbio: stiamo diventando troppo pigri per usare il nostro cervello? 

    E mi chiedo se i giovani d'oggi stiano diventando un po' troppo "vecchi dentro" perché, quando eravamo giovani, avevamo una voglia incredibile di esplorare, sperimentare, e sì, anche di sbagliare. Cadendo si impara a rialzarsi e a crescere, e ora sembra che la risposta sia solo a una domanda di distanza

    Forse dobbiamo ricordarci che la vera innovazione non deriva da ChatGPT, ma dalla nostra curiosità e creatività. ChatGPT è un'ottima risorsa, ma non dovrebbe sostituire il nostro desiderio di inventare, esplorare e affrontare nuove sfide. 

    Quindi, sì, possiamo usare ChatGPT, ma ricordiamoci di non diventare degli "anziani digitali" prima del tempo. Continuiamo a sfidare noi stessi a pensare in modo indipendente, a innovare, e a imparare dalle nostre cadute. È così che continueremo a prosperare, indipendentemente dalla tecnologia che ci circonda. 

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    Autore: Marco Domizio
    E' Innovation Manager certificato da Bureau Veritas e può supportarvi nell’analisi e valutazione delle attuale livello e capacità aziendale di innovare, individuare e attivare le leve necessarie per aumentare la competitività aziendale.