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  • L’insostenibile leggerezza dell’essere digitale


    Le aziende sono oggi in continua tensione tra essere e desiderare di essere "digitali".
    Ma nessuno si salva veramente da solo e il dubbio ricorrente è se avere o non avere un responsabile - un Chief Digital Officer - per guidare l'innovazione e la trasformazione digitale nelle loro attività, oppure se ha più senso integrare questa responsabilità nei ruoli degli attuali leader, quali Chief Information Officer, Chief Marketing Officer, Chief Technology Officer, Chief Innovation Officer, Chief Strategy Officer, Chief Data Officer, Chief Operating Officer, e così via.

    Chiaramente, ciò che funziona per un tipo di azienda o settore potrebbe non essere la soluzione migliore per un altro. Inoltre, non dimentichiamo che alcune organizzazioni sono "nate digitali", ovvero "una generazione di organizzazioni fondata dopo il 1995, i cui modelli operativi e capacità si basano sullo sfruttamento delle informazioni e delle tecnologie digitali di Internet come competenza fondamentale" - mentre la maggior parte delle aziende ha raggiunto la maggiore età nell'era industriale, quando dominavano modelli di business più tradizionali.

    Si potrebbe dire che i nuovi campioni della tecnologia abbiano la padronanza digitale incorporata nel loro DNA, mentre molte aziende più anziane si trovano ad affrontare la formidabile sfida di ripensare e ricalibrare i loro vecchi modelli di business per adattarsi all'odierna economia digitale. I primi non hanno certamente bisogno di un ruolo specifico nell'organizzazione dedicata allo sviluppo delle capacità digitali, poiché queste tecnologie sono già fondamentali per ciò che fanno. Ma per molte aziende più anziane si può sostenere che un ruolo di leadership così dedicato è indispensabile per la loro trasformazione digitale e, in definitiva, per la loro sopravvivenza.


    Che cos'è un Chief Digital Officer?

    In sostanza, si tratta di un dirigente o comunque una figura apicale il cui ruolo principale è quello di guidare la crescita e il rinnovamento strategico trasformando le tradizionali attività analogiche di un'organizzazione in quelle digitali, con particolare attenzione alla creazione di nuovo valore attraverso l'uso intelligente di strumenti digitali, piattaforme, tecnologie, servizi e processi.

    Qualcuno potrebbe pensare che non c'è molto di nuovo con il ruolo consolidato e familiare del Responsabile dei sistemi informativi (CIO-Chief information officer) ma mentre il CIO ha tradizionalmente supervisionato l'infrastruttura IT di un’azienda al fine di migliorare l'efficienza operativa, il CDO è più interessato all'implementazione di iniziative digitali che consentano l'innovazione strategica e la trasformazione del business.
    In termini generali, possiamo dire che il CIO tradizionale sia un gestore di continuità mentre il CDO è un gestore di cambiamento. Infatti, le aziende sanno di dover bilanciare la continuità dell'attività con i rapidi cambiamenti tecnologici e un profondo rinnovamento strategico, motivo per cui ora esistono due ruoli di leadership separati.

    Le responsabilità del Chief Digital Officer

    Ora che sappiamo cosa può portare in scena un Chief Digital Officer, diamo un'occhiata alle responsabilità specifiche che dovrebbero far parte della descrizione del ruolo del CDO. Poiché la posizione stessa è ancora relativamente nuova e in rapida evoluzione, molte organizzazioni dovranno andare oltre una descrizione del lavoro vaga, mal definita o obsoleta. Ecco solo alcune delle principali responsabilità che molte aziende considerano per questo ruolo:


    • Definire e attuare una strategia digitale : sviluppare una strategia digitale chiaramente definita e convincente per il futuro dell'azienda e garantire che tutte le iniziative digitali pertinenti siano pienamente integrate nel processo di pianificazione strategica per l'impegno della leadership, l'allocazione e l'esecuzione delle risorse
    • Fungere da agente di cambiamento interfunzionale: il CDO deve essere il leader e integratore centrale dell'azienda nel processo di trasformazione digitale, fungendo da intermediario tra tutti gli altri dirigenti e funzioni nel lancio di iniziative e capacità digitali, integrando pienamente business e tecnologia, e colmare le lacune nelle prestazioni digitali esistenti tra le varie funzioni e unità aziendali dell'organizzazione
    • Promuovere l'innovazione digitale: lavorare con i team in tutta l'azienda per generare soluzioni digitali innovative per prodotti, servizi, processi, esperienze dei clienti, canali di marketing e modelli di business. Il CDO dovrebbe possedere e monitorare il portafoglio dei progetti di innovazione digitale
    • Misurare il ROI dei progetti digitali : le iniziative di innovazione e trasformazione digitali dovrebbero creare valore, ad esempio migliorando il coinvolgimento e la fedeltà dei clienti, generando nuovi ricavi o raggiungendo nuove efficienze. Poiché questi risultati sono misurabili, il CDO dovrebbe monitorare e riferire sui risultati del ROI dei progetti e degli investimenti digitali - collegati ai KPI dell’impresa - con l'obiettivo di dimostrare l'impatto positivo di queste iniziative
    • Espansione dell'ecosistema dell'innovazione digitale: costruire, gestire e continuare a far crescere un ecosistema di innovazione digitale interno ed esterno, sfruttando le competenze all'interno e all'esterno dell'organizzazione (in una rete di partner esterni) per applicare le tecnologie digitali all'azienda
    • Sviluppare talenti digitali: la domanda di innovazione e trasformazione digitali sta attualmente superando l'offerta di talenti qualificati nel mercato e all'interno delle organizzazioni. Il CDO deve quindi lavorare a stretto contatto con le risorse umane per attrarre e trattenere i migliori talenti e sviluppare capacità digitali in tutta l'azienda


    La necessità di una leadership digitale

    Il termine "digitale" probabilmente si estinguerà nei prossimi anni poiché i modelli operativi "digitali" in pratica diventeranno il modello operativo aziendale (almeno per quelle aziende che sopravviveranno).
    Per questo motivo il lavoro del CDO deve essere quello di un leader digitale, qualcuno in grado di guidare con successo lo sforzo di trasformazione in tutta l'azienda in un viaggio pluriennale verso l'eccellenza digitale. C'è molto da aspettarsi da ogni individuo, ma rappresenta anche forse il ruolo aziendale più eccitante e importante di oggi. Senza creare questo ruolo chiave di leadership, in altre parole nominare qualcuno qualificato per ricoprire questo ruolo, in che altro modo le aziende possono sperare di fare il viaggio di trasformazione verso un futuro completamente digitale?

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    Autore: Marco Domizio
    Sono un consulente in Digital Transformation ed affianco imprenditori a realizzare progetti digitali per aumentare clienti e vendite
  • Le tecnologie indossabili nei posti di lavoro: benefici ed ostacoli


    Nell'ultimo periodo abbiamo assistito all'aumento nel settore della tecnologia indossabile (WEARABLES) che potenzialmente rischia di alterare drasticamente lo scenario nella società e nel business. Anche grazie a Industria 4.0, alcune aziende hanno già iniziato ad adottare questa nuova tecnologia nel tentativo di sfruttarne i vantaggi sia fiscali sia innovativi. Tuttavia, l'adozione diffusa della tecnologia indossabile è ostacolata da problemi che vanno dal disastroso design dei prodotti alle preoccupazioni sulla privacy dei dati.

    Di seguito, provo a riassumere i benefici e le attuali barriere alla diffusione dei wearable nei posti di lavoro.

    BENEFICI

    Efficienza

      • applicazioni hands-free
      • trasferimento efficiente della conoscenza
      • navigazione real-time
      • sistemi di pagamento ed identificazione
      • riduzioni di costi

    Salute

      • progresso medicale
      • sicurezza
      • maggiore produttività
      • maggior coinvolgimento delle persone

    Connettività

      • comunicazione rafforzata
      • connessione con Internet of Things
      • facilità di fare rete
      • realtà virtuale

    BARRIERE

    Privacy

      • diritti alla privacy individuale
      • monitoring del posto di lavoro
      • sicurezza delle informazioni personali

    Praticità

      • abbandono del dispositivo
      • gestione delle informazioni
      • sicurezza IT
      • costi
      • regolamenti

    Marco Domizio
    Consulente Digital Transformation
    Affianco imprenditori a realizzare progetti digitali per aumentare clienti e vendite


  • Le campagne di web marketing “time sensitive” con Google Analytics


    Vi siete mai chiesti a che ora visitano gli americani il vostro sito web o il vostro e-commerce? Intendo dire, rispetto al loro orario e non al vostro?

    Durante un progetto di web marketing per un’azienda locale che prevedeva alcune attività di penetrazione nel mercato statunitense, è stato impostato un piano di analisi puntuale per capire il “customer journey” e quindi adottare la migliore strategia digitale.

    Il primo problema è stato quello di analizzare correttamente i dati forniti da Google Analytics. Infatti, in modo predefinito, in Google Analytics esiste una sola dimensione chiamata “ORA”. Attraverso questa dimensione è possibile determinare quando gli utenti visitano ed interagiscono con il vostro sito.

    Purtroppo, questa dimensione mostra l’orario configurato nel vostro account e più precisamente quello della vista creata per i rapporti, ovvero non riporta l’orario locale del vostro visitatore.

    Presto fatto, direte, visto che devo lavorare con gli Stati Uniti sottraggo 6 ore oppure faccio una vista specifica. Certamente, ma occorre tener conto che in USA ci sono ben 6 fusi orari e comunque diventerebbe problematico farlo per molti paesi al mondo contemporaneamente.

    Ovviamente, conoscendo in modo esatto queste abitudini, è possibile essere più aggressivi con campagne pubblicitarie PPC, mail/sms marketing e scrivere post sui social. In generale è possibile impostare correttamente una campagna di web marketing “time sensitive” in base a ciascuna nazione del mondo.
    Ritornando al nostro caso, l’obiettivo era quello di ottenere un report per misurare:

    • Ora del giorno basato sul nostro “local time” (dimensione predefinita in GA);
    • “Time zone” del visitatore (dimensione non esistente in GA);
    • Fascia oraria delle visite (mattino, pomeriggio, sera e notte);
    • Ora e data (inclusa la time zone) direttamente dalla configurazione dei visitatori.

    Per produrre questo report, è stato necessario:

    • Creare nuove “custom dimension”: Visit Date and Time , Visit Hour, Time Zone, Time of the day;
    • Definire le nuove dimensioni tramite le impostazioni delle di Google Analytics;
    • Importare custom data "fasce orarie" in Google Analytics;
    • Modificare il codice di monitoraggio del proprio sito;
    • Creare report personalizzati.


    Il report viene inviato automaticamente ogni settimana ai responsabili interni per verificare l’efficacia delle campagne e il relativo rendimento in termini di incremento di conversioni.

    Ulteriori vantaggi : Una volta definite, le nuove dimensioni sono utilizzabili direttamente nei vari rapporti standard o personalizzati come DIMENSIONE SECONDARIA.

    Marco Domizio
    Consulente Digital Transformation
    Affianco imprenditori a realizzare progetti digitali per aumentare clienti e vendite

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